Credo che queste differenze di centesimi abbiano una causa matematica da ricercarsi nel calcolo dell’iva o nello scorporo della stessa.
Consideri che, mentre al misuratore fiscale viene inviato solo il prezzo unitario ivato e la quantità, in una fattura dobbiamo esporre gli importi netti e ivati e inoltre dobbiamo calcolare il totale imponibile e il totale dell’imposta che sommati ci daranno il totale della fattura.
Detto questo le faccio un esempio pratico con un articolo in vendita a € 10,00 (prezzo ivato) con iva al 22%.
Il prezzo netto iva per questo articolo sarà: € 8,19672131 che deve, per obbligo di legge, essere arrotondato al secondo decimale e quindi diventa € 8,20. Se noi applichiamo l’iva del 22% a 8,20 abbiamo:
8,20 + 1,804 = 10,004 che arrotondato al secondo decimale ci riporta, in apparenza, al prezzo iniziale di € 10,00
Ora se io vendo 3 pezzi e faccio uno scontrino non ho problemi: invio al misuratore fiscale il prezzo ivato (€ 10,00), la quantità di vendita (3) per un totale di € 30,00
Se però faccio una fattura cosa succede?
Avrò una riga di questo tipo
Articolo | Prezzo Netto | QTA | IVA | TOT IMPONIBILE |
MIO ARTICOLO | € 8,20 | 3 | 22% | € 24,6 |
Se adesso andiamo a calcolare il totale fattura abbiamo
Totale Imponibile: | €24,6 |
Iva 22% su 24,6: | € 5,412 |
Totale Fattura: | € 30,012 |
Sia arrotondando il totale fattura che arrotondando l’iva al secondo decimale il totale della fattura è sempre di € 30,01 che non corrisponde al nostro importo iniziale (€ 10,00 x 3 = € 30,00)
Spero di essere stato abbastanza chiaro ed esaustivo.
Detto questo, se vuole inviarci via email il database e indicarci le fatture incriminate facciamo volentieri un controllo per assicurarci che la differenza sia effettivamente dovuta a questa anomalia matematica e non abbia altre cause